Ha iniziato a diffondersi negli annisessanta del Novecento nella zona di Pietrafitta di Palagiano, in Puglia, da cui gli viene un altro nome: Olivo di Pietrafitta. Oggi è utilizzata più per i suoi frutti che per la sua funzione di frangivento ed è coltivato ad esempio in Sardegna.La pianta ha chioma fitta e densa dal tipico portamento assurgente; ciò, oltre alla crescita piuttosto veloce, la rende adatta a sesti d’impianto stretti, a forme di allevamento particolari come il siepone ed alla raccolta meccanica. Resiste bene ai venti salmastri.L’infiorescenza è media sia in lunghezza che per numero di mignole; tuttavia è molto alto l’aborto ovarico: 50-60%. L’oliva ha una maturazione scalare (novembre-dicembre) ed è predisposta agli attacchi della mosca olearia.